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DAL TESTO ALLA SCENA – CORSO FORMATIVO DI ANIMAZIONE TEATRALE PER INSEGNANTI ED EDUCATORI RICONOSCIUTO DAL M.I.U.R.

per-sito-2018-copiaTeatro Ferroviario

dal 7 marzo al 23 maggio 2018

N° 10 incontri – dalle 17:30 alle 19:30

Calendario:
7,14,21,28 marzo
11,18,27 aprile
4, 9, 23 maggio

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word laboratori@bottecilindro.it

COSTO > € 160,00 IVA inclusa – E’ POSSIBILE PAGARE CON LA CARTA DEL DOCENTE tasto-spendi-qui-01

INCONTRO DI PRESENTAZIONE > mercoledì 28 febbraio – ore 17:30, Teatro Ferroviario

Per informazioni contattare:
• Stefano Chessa 340.3005693
laboratori@bottecilindro.it

DOCENTE E DURATA DEL CORSO
Il corso, condotto dal regista Pier Paolo Conconi e gli attori animatori della Compagnia Teatrale La Botte e il Cilindro, si articola in dieci incontri di due ore ciascuno.

IL PROGRAMMA
• Un copione senza parole. La messa in scena di un testo dove non si usano le parole (immagini, coreografie, pantomima)
• Un copione da scrivere insieme: abbiamo il soggetto ma dove prendiamo le battute? Possiamo farlo a tavolino oppure in modo più divertente con il gioco dell’improvvisazione e delle situazioni e con i gio¬chi rappresentativi: “far fin¬ta” o il “se” magico. In questo modo si arriva alla divisione delle parti
• Il narratore e/o i narratori: una risorsa inesauribile. La vera “invenzione del teatro per ragazzi” (la figura del narratore, di fatto, prima dell’introduzione nel teatro per ragazzi non esisteva)
• Costruire i personaggi: …”Amleto aveva un tic” … L’importanza dello “straniamento” nell’invenzione dei personaggi. L’immedesimazione secondo Stanislavskij – il distacco epico secondo Bertold Brecht, due modi diversi di approcciarsi allo studio dei personaggi.
• Scene di gruppo: muovere le “masse” nello spazio teatrale.
• Regia e altro: l’organizzazione delle prove nella sequenza ordinata delle scene – l’importanza della ripetizione per la conferma della memoria teatrale
• La prova generale della messa in scena
• Il saggio finale

GLI OBIETTIVI
- Far acquisire ai partecipanti le competenze per poter sviluppare un testo teatrale
- Trasmettere ai partecipanti la capacità di strutturare e condurre una semplice messa in scena teatrale all’interno del contesto scolastico
- Far sperimentare ai partecipanti i differenti percorsi per creare un copione senza parole ed un copione da scrivere insieme
- Trasmettere ai partecipanti la consapevolezza delle potenzialità che la ricerca espressiva e comunicativa può avere quando si affronta la costruzione di un personaggio

LA METODOLOGIA
> Lezioni frontali
Il corso prevede una prima fase introduttiva riguardante:
• la messa in scena di un quadro o testo teatrale nell’ambito di un percorso di animazione teatrale a scuola: come programmare l’attività del laboratorio comprensivo di prove di scena sino al saggio finale
• perché realizzare a scuola un saggio teatrale: l’altra componente fondamentale del teatro, il pubblico

> Lavori di gruppo
Il corso propone un percorso strutturato attraverso una continua attività di formazione e lavoro di gruppo.
Il percorso è strutturato partendo dalle conoscenze ed esperienze acquisite nel primo livello del Corso : « La persona e la drammatizzazione ». In questo secondo livello si affronta l’argomento principale : « Dal testo alla scena », sviluppando due fasi principali :
• la prima fase é dedicata al testo (per “testo” s’intende qualunque forma poetica di fantasia o di racconto dell’uomo, orale o scritta e non solo) con tutte le sue potenzialità. Come scrivere un testo senza parole e un testo insieme. Quali e quanti personaggi;
• la seconda fase é invece dedicata alla messa in scena. Si affronta la costruzione dei personaggi e della figura del narratore. Il personaggio può essere sviluppato secondo un percorso di imitazione o identificazione. Nel primo caso, dopo aver osservato, si imita il tal personaggioo la tal situazione. Nel secondo caso ci si immedesima nel personaggio. Non si imita, ma si diventa. Non si fa, ma si è. Dopo lo sviluppo del personaggio si esamina la composizione per una messa in scena organica. Inoltre si individua la necessità di una figura d’ordine come quella del regista (singolo o collettivo) e di altre figure indispensabili come lo scenografo, il costumista, l’esperto di luci e di suoni.

Anche in questo secondo livello, ogni fase é affrontata, a sua volta, secondo due direttrici: da una parte si porta l’attenzione all’aspetto psico-pedagogico del gioco teatrale, con tutte le problematiche inerenti all’interrelazione, al decondizionamento dagli schemi rigidi e stereotipi delle regole sociali, al rafforzamento della sicurezza personale dell’alunno attraverso il piacere del gioco e, grazie a questo, alla conoscenza del proprio corpo e delle sue potenzialità espressive. Tutte queste abilità e competenze, stavolta sono più precisamente al servizio della produzione creativa di un « testo teatrale » che viene presentato e quindi condiviso con un pubblico che ne determina lo scambio efficace.
Dall’altra si approfondisce l’aspetto proprio della forma teatro e dell’attivazione, con coinvolgimento diretto dei docenti, pratica delle tecniche e dei linguaggi propri del teatro attraverso giochi mimici, psico-motori, gestuali e fonici, e attraverso anche la conoscenza e la descrizione delle tecniche di scenografia, di preparazione di costumi e di uso delle luci e di basi musicali.

IL TEATRO NELLA SCUOLA E NEL CONTESTO EDUCATIVO
La natura propria dell’evento teatrale costituisce un esempio particolarmente significativo di comunicazione strutturata a più livelli di espressione interagenti tra loro: parola, gesto, canto, danza, rumore, suono, musica, uso del colore, dello spazio e della luce. Pertanto si apre una riflessione: se basare il proprio metodo di insegnamento ed educativo su un dialogo tra un docente/educatore che impone contenuti e un allievo che si lascia indottrinare oppure su una comunicazione plurima grazie alla quale l’allievo, in corrispondenza più o meno precisa con l’azione verbale, materiale, simbolica dell’insegnante/educatore, codifica l’informazione che riceve, la elabora, avanza ipotesi, risolve problemi, progetta, riflette sui dati, ragiona e argomenta, esercita e acquisisce nuove abilità, recupera e utilizza conoscenze precedenti.
La biunivocità del rapporto teatro/scuola o teatro/contesto educativo si evidenzia nella possibilità di trasferire la dimensione didattico-comunicativa della scuola o del contesto educativo al teatro e quella creativo-interdisciplinare del teatro alla scuola o al contesto educativo. Ciò viene a costituire l’obiettivo centrale di un laboratorio di animazione teatrale da realizzarsi a scuola o in un contesto educativo, con il quale si può disporre di un potente mezzo per sollecitare nell’allievo la conoscenza su un piano polivalente che non esclude le emozioni: l’identificazione con personaggi e situazioni, l’affinamento della sensibilità estetica, la dimestichezza con il significato e l’uso dei linguaggi non verbali, il coinvolgimento psichico come funzione attivante l’apprendimento, la scoperta sorprendente di avere in sé delle capacità espressive alle quali la scuola o il contesto educativo spesso concedono poco spazio.