DanTeaMar – rassegna al Ferroviario
DANTEAMAR è la nuova rassegna organizzata dalla Compagnia Teatro La Botte e il Cilindro per l’inizio dell’autunno 2011. L’idea nasce dalla volontà da parte de La Botte e il Cilindro di creare una rassegna dedicata ai linguaggi dello spettacolo, linguaggi in movimento appunto. In questa prima edizione si è voluto concentrare l’attenzione su tre linguaggi come la danza contemporanea, il teatro contemporaneo e il teatro di marionette.
Tre linguaggi – Cinque spettacoli – Dieci repliche
Saranno ospiti:
> Compagnia Danza Estemporada di Sassari
> Meridiano Zero di Sassari
> Teatro Tradicional de Marionetas Toni Zafra di Barcellona
CALENDARIO
27 – 28 settembre ore 21:00
Compagnia Danza Estemporada POEMI D’AMORE
1 ottobre ore 21:00 2 ottobre ore 19:00
Compagnia Danza Estemporada LE QUATTRO STAGIONI
7 – 8 ottobre ore 21:00
Meridiano Zero SQUARCI
11 – 12 ottobre ore 21:00
Meridiano Zero B-TRAGEDIES
15 ottobre ore 21:00 16 ottobre ore 19:00
Toni Zafra MONDO NANO
Compagnia Danza Estemporada
POEMI D’AMORE
coreografie di Livia Lepri
Questo progetto trae ispirazione dal “Cantico dei Cantici”, il testo contenuto nella Bibbia. Il perché di questa scelta sembra apparentemente semplice e forse un po’ banale ma, nel profondo, credo non lo sia. Ho creduto importante parlare d’amore in chiave poetica, e credo che ancora oggi uno dei poemi più attuali e meravigliosi sia proprio il “Cantico dei Cantici”. La semplicità e la bellezza con il quale è composto penso sia una bella opportunità per reagire al brutto che ci circonda e che negli anni non fa altro che inaridire la razza umana e creare aridità dentro il cuore, cosa che non porta alla ricerca della finezza e della semplicità del cuore. Il presupposto è proprio quello di dar vita ad un’ opera che aiuti il pubblico a riflettere sulla purezza d’intenti e sull’amore gratuito. Da qui una scena quasi fatata in cui i danzatori si snodano in movimenti lunghi fluidi e armoniosi.
Compagnia Danza Estemporada
LE QUATTRO STAGIONI
coreografie di Livia Lepri
Partendo da uno studio sulle “Quattro Stagioni” di Vivaldi, abbiamo pensato a come, in passato, nella vita degli individui, ci fosse una attenzione elevata verso le stesse e verso lo scorrere del tempo in generale. Da un lato, se guardiamo i singoli campi artistici (dalla moda al cinema alla fotografia ecc.), notiamo uno sguardo al passato, e la necessità di recuperare e forse rivivere anni in cui si aveva il culto del passaggio delle stagioni con la consapevolezza che il poter vivere più “stagioni” possibili fosse segno di longevità, fortuna e saggezza; dall’altro vediamo una società che vuole fermare il tempo, che ha paura di invecchiare, che non rispetta i tempi, che brucia esperienze, ad un punto tale che oggi la pubertà è la nuova adolescenza e la vecchiaia sembra l’età adulta. Fermarsi a guardare il passaggio delle stagioni, magari rimpiangendo quella che più ci piace, con la consapevolezza di dover aspettare un altro anno per viverla, guardarci allo specchio e vedere come con l’età cambiano i lineamenti e le forme del nostro corpo, la forza e l’energia rallentano, ma il pensiero matura e cresce, e diventiamo “uomini e donne” di pensiero, giusto o sbagliato, ma di pensiero. “Osservare il tempo che passa”, questa è l’azione che desideriamo rappresentare in questo spettacolo.
Meridiano Zero
SQUARCI
con Luana Mulas, Gianluca Dessì, Antonio Baldinu – Suoni: Antonio Macciocco
Squarci… nasce dalla volontà di fondere musica e testo in maniera teatrale, un connubio tra concerto, reading, spettacolo. Dalle note, da accordi e ritmi affiorano ricordi, emozioni, incontri, sogni, agonie, monologhi frammentari di una donna dalla platea della propria vita. In una sottile alternanza tra vissuto e interpretato, protagonista è un’attrice che evoca e rievoca, spaziando nel teatro del proprio vissuto attraverso Laing, Catullo, Borges, Dickinson, Carnevali, Pavese. Le musiche tessono un sottile filo che guida su e giù dal palcoscenico, avanti e indietro nella vita della protagonista in una trama talmente fitta che i due aspetti, quello scenico della finzione e quello reale si fondono. L’epilogo degli undici squarci musicali è una chiara rilettura de L’attrice presa in prestito di Fabrice Melquiot.: “… ci sono attrici portate per questo, che senza testo se la cavano benissimo… io mi […] mi hanno detto ti prendo in prestito, la gente ti ascolta, dici quello che vuoi […] tutti credono che le attrici si svuotino facilmente come i pesci […] in scena mi controllo talmente… insomma è un’altra cosa, non sono parole mie […] dico questo per riempire il silenzio […] non ho veramente niente da dire con le mie parole, non mi piace essere qui […] venite a vedermi recitare una sera, in scena non sono io, in scena è tutta un’altra cosa”. In un flusso di coscienza l’attrice interpreta sé stessa, perché il confine tra finzione e realtà è arbitrario. Il palcoscenico è in ogni dove e non possiamo più scendere da quelli che abbiamo calcato anche se solo per una volta.
Meridiano Zero
B-TRAGEDIES
di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia
B-TRAGEDIES è un lavoro di dubbia qualità, per fronteggiare la crisi. Quella personale prima di tutto uscendo dalla seriosità tipica di chi pensa di fare cultura, quella più ampiamente sociale e dunque anche teatrale che costringe a budget ridotti e tempi di produzione serrati. L’antidoto alla falsa cultura è la stupidità, appropriarsi del sacro santo
diritto di essere stupidi infinitamente stupidi, calpestare i pregiudizi, il cattolico decoro, il falso rispetto verso il dolore degli altri, liberarsi insomma lasciarsi andare allo sproloquio, alla scorreggia, per vincere la depressione che si nutre invece delle nostre idee migliori, che si cela dietro le maschere più serie di cui disponiamo, nell’assunto “io so fatto così” che è sempre sbagliato, sempre da rifare. Un teatro fatto per guadagnare il pane, fatto in fretta sfruttando un bagaglio di cose già fatte, di oggetti già usati, con facili battute e ovvi doppi sensi per attirare il pubblico e il
facile consenso. Il teatro sta in ogni disperato tentativo di dare senso alla vita. Se la vita è ridotta a poca cosa allora anche piccole cose diventano teatro, le piccole tragedie appunto, le tragedie di serie B. Dentro questo lavoro entrano le nevrosi del quotidiano insieme agli insegnamenti dei grandi maestri. Troviamo le parole di Eduardo tutto il suo mondo “di sacrifici e di gelo”. Incontriamo quei disgraziati che nelle cronache dell’italietta contemporanea divengono quasi nostri amici o almeno lontani cugini dei quali parlare sottovoce per la vergogna, la sfilza insomma dei morti ammazzati e relativi assassini, quasi sempre padri di famiglia che si accaniscono contro il sangue del proprio sangue o quello dell’immediato vicino di casa. Entrano i personaggi di Shakespeare, immortali, che attraverso le loro parole, la loro realtà messa in scena ad opera d’arte, riescono a impressionarci a tal punto da farci spiattellare da soli i nostri crimini.
Toni Zafra
MONDO NANO
Compagnia “Teatro Tradicional de Marionetas Toni Zafra”, Barcelona
“Mondo Nano” è uno spettacolo di teatro tradizionale di marionette a filo in cui la Compagnia spagnola presenta diversi numeri classici per solista che si riferiscono principalmente al mondo bohemièn del circo, al fantastico e al varietá.
In esso si mostrano numeri per solisti di teatro di marionette creati da alcune fra le piú prestigiose famiglie europee della tradizione marionettistica dei secoli 19º e 20º, ripresi e perfezionati in seguito dai grandi marionettisti nordamericani ed europei per tutto il 1900.
Il manipolatore agisce “a vista”, svelando apertamente le tecniche impiegate dagli antichi marionettisti e custoditi gelosamente per generazioni. I suoi personaggi non provengono, in questo caso, dal repertorio consueto della tradizione classica di genere, ma raccontano le proprie storie attraverso il loro vero linguaggio, che è il movimento.
Ecco allora Chop Suey, giocoliere cinese capace di tenere in equilibrio due palline addirittura sulla punta del naso!, o i famosi fratelli Moreno, con il loro toro Braun; la cadaverica band musicale del Trio Calaveras, o il clown Federicu, che ci mostra un piccolo saggio della sua lunga carriera artistica nei circhi di tutto il mondo. Senza dimenticare la danza di Okuni, l’agile destrezza del cavallo Generoso…
Toni Zafra si è formato all’Accademia Superiore d’Arte Drammatica dell’Istituto del Teatro di Barcellona, perfezionandosi in costruzione e manipolazione della marionetta a filo con il maestro Harry V. Tozer, di cui è allievo diretto e del quale prosegue la ricerca sulle potenzialità espressive di questo linguaggio. Ha al suo attivo un’attività ultratrentennale e collaborazioni con numerose compagnie spagnole e con la televisione catalana, ed è presente nella programmazione di importanti festival internazionali di teatro di figura, presso alcuni dei quali ha ricevuto premi e riconoscimenti per il suo lavoro.