“L’abisso di ghiaccio” di Dickens-Collins
Il Laboratorio Teatrale del Liceo “Azuni” di Sassari al teatro Ferroviario di Sassari ha presentato il 9 e 10 maggio 2014 “L’abisso di ghiaccio” di Wilkie Collins e Charles Dickens, traduzione di Lucia Angelica Salaris.
In scena Laura Angius, Sara Carboni, Chiara Cesaracciu, Andrea Cossu, Stefano Demartis, Aurelio Dettori, Sara Di Carlo, Anna Di Girolamo, Eleonora Fiori, Francesca Furriolu, Beatrice Giordo, Riccardo Lallai, Marta Manca, Antonio Mannironi, Isabella Margotti, Antonio Mura, Giovanni Natale, Maria Luisa Pes, Cristina Piga, Daniele Pinna, Mara Razzu, Elisabetta Rigaglia, Maria Roggero, Valentina Ruzzu, Martha Sale, Anna Maria Salis, Grazia Satta, Maurizio Serra, Marta Sulas, Sara Zene.
Orchestra del Liceo Azuni
I Violini: Asia Dore, Fulvio Corda, Davide Casu, Anna Satta,
II Violini: Serena Zoroddu, Andrea Cesaraccio, Irene Crobu, Matteo Mellino
Viole:Fatou Sourang, Ruben Mura
Violoncelli: Isadora Pace, Alessandro Dore
Arpa celtica: Giuliana Cadoni
Flauti: Federico Sanna, Vittorio Ranella
Oboe: Fabio Delogu
Clarinetti: Federica Carta, Irene Valenti
Fagotto: Filippo Fraghì
Coordinamento Nicola Cadoni, Fabio Di Pietro, Sante Maurizi, Lucia Angelica Salaris, Davide Soddu. Costumi Daniela Cossiga.
Trama
Da un anno non si hanno notizie della spedizione partita per trovare, nei mari artici, il Passaggio a nord-ovest. In un tranquillo angolo del Devon vivono quattro giovani donne, ciascuna delle quali è legata a un membro della missione. In particolare è angosciata Clara Burnham, fidanzata con Frank Aldersley: Richard Wardour, un altro ammiratore respinto di Clara, si era unito agli esploratori, giurando vendetta contro il rivale senza sapere che fa parte dell’equipaggio. Il tormento di Clara è aggravato dalla presenza di una vecchia tata scozzese, Esther, che vaga per la casa borbottando di visioni terribili che evoca, spiritata, dai lontani mari del nord. Laggiù, intanto, gli uomini hanno trovato riparo in una capanna. Frank e Richard vengono estratti a sorte per partire alla ricerca di soccorsi. Richard, scoperto per caso che l’altro è il suo rivale, medita il peggio avviandosi con lui sulla banchisa. Tempo dopo, molti dei membri della spedizione sono stati salvati, e con le donne, intanto sopraggiunte, attendono in una caverna sulla costa di Terranova la nave che li riporterà in patria. Nessuna notizia, però, di Frank e Richard. Nella grotta giunge un uomo in condizioni terribili. Clara lo riconosce: è Richard. Questi si precipita fuori, tornando con Frank Aldersley tra le braccia, debole ma vivo. Richard morirà: salvando Frank ha sacrificato la propria vita per la felicità di Clara .
Wilkie Collins incontrò Charles Dickens nel marzo 1851 a casa di John Forster, un caro amico di Dickens che più tardi sarebbe stato il suo primo biografo. Collins era stato invitato a interpretare una piccola parte nella produzione amatoriale di Not So Bad As We Seem, commedia scritta da Edward Bulwer Lytton. Da allora Collins fu amico di Dickens, collaboratore letterario e spesso suo confidente. Gli fu particolarmente vicino a partire dalla primavera del 1857, quando la vita di Charles Dickens si fece turbolenta: i lavori per una nuova casa, l’innamoramento per una ragazza di 27 anni più giovane, la separazione dalla moglie, le rinnovate battaglie con i propri editori, l’inizio dei public readings che avrebbero progressivamente assorbito gran parte delle sue energie e prodotto la maggior parte del reddito fino alla morte nel 1870. La trama di dell’opera trae spunto dalla sfortunata spedizione organizzata da John Franklin nel 1845 per scoprire il Passaggio a Nord Ovest. Dickens aveva in proposito pubblicato numerosi articoli sulla propria rivista Household Words, contestando la possibilità che i superstiti avessero potuti cibarsi dei corpi dei compagni morti. Il dramma venne allestito nel piccolo teatro di Tavistock House, dimora di Dickens, il 6 gennaio 1857, e replicato nei giorni seguenti. Dickens interpretò il ruolo di Richard Wardour, Collins quello di Frank Aldersley. L’evento ebbe una notevole risonanza (come testimonia The Illustrated London News del 17 gennaio, pag. 51). A luglio l’opera venne replicata di fronte alla regina Vittoria e al principe Alberto alla Gallery of Illustration di Regent Street. Qualche settimana dopo vennero organizzate tre repliche a Manchester per raccogliere fondi da destinare alla vedova di Douglas Jerrold, drammaturgo ammirato da Dickens. È in questa occasione che vennero inseriti attori professionisti, fra i quali la giovane Ellen Ternan, la madre e la sorella. Dickens perdette le testa per Ellen, che sarebbe diventata il modello di Lucie Manette in A Tale of Two Cities e di Estella in Great expectations.
Il laboratorio e l’allestimento dell’Abisso di ghiaccio costituiscono l’approdo finale del progetto Dickens 200, iniziato nel 2012 con il laboratorio su Vicolo cieco al liceo Canopoleno e la prima traduzione italiana e la pubblicazione del Teatro di Charles Dickens a cura di Angelica Editore.
The frozen deep copione in inglese
La Nuova Sardegna, 9 maggio 2014